
Orvieto | Umbria | Teatro Mancinelli
Visite guidate al Teatro Mancinelli di Orvieto
Alla scoperta di uno dei teatri ottocenteschi più belli ed interessanti d’Italia.
La necropoli ha un'organizzazione urbanistica, con una planimetria regolare e strade impostate su assi ortogonali. Lungo di esse, raggruppate in “isolati”, le tombe costituite da camere a pianta rettangolare.
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Dal 15 giugno al 15 dicembre 2023 i biglietti dei musei e luoghi della cultura statali sono incrementati di un euro per finanziare interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dai recenti eventi alluvionali (Decreto Legge 1 giugno 2023 n. 61, art. 14).
€ 4.00
€ 3.00
€ 6.00
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Durata 1,30h
€ 80.00
€ 60.00
€ 100.00
La località prende il nome da un crocifisso cinquecentesco scolpito nel tufo e conservato in una cappellina sottostante la zona di San Giovenale. Le prime notizie di trovamenti nella zona risalgono alla fine del Settecento, ma informazioni più consistenti si riferiscono agli anni 1830-31, in occasione dei lavori per la via Cassia Nuova. Ricerche intensissime si ebbero tuttavia nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, quando una parte della necropoli fu espropriata dallo Stato e resa visitabile. Le ricerche ripresero negli anni Sessanta del secolo scorso.
Caratteristica saliente della necropoli è la sua organizzazione urbanistica, con una planimetria regolare e strade impostate su assi ortogonali. I pianificatori della necropoli avrebbero dunque proceduto a una divisione in lotti dell’area, probabilmente in rapporto con una strada principale già esistente o tracciata. Nell’ambito di una sistemazione generale del “piano regolatore” sono state tracciate le altre strade che si intersecano ad assi ortogonali, abbastanza regolari.
Le tombe tipiche della necropoli, raggruppate in “isolati”, sono costituite da camere a pianta rettangolare, per lo più singole. La porta di accesso era chiusa da un lastrone di tufo interno e da una fodera di blocchi di tufo allineata con le pareti esterne della tomba; fra il lastrone e il muro era un riempimento di terra.
Il lastrone posa di solito sul terzo gradino che scende all’ingresso e batte in alto contro il terzo architrave interno. Data la scarsa larghezza delle strade si evitava che due ingressi si affrontassero, ad impedire un reciproco intralcio, ove due tombe prospicienti fossero state aperte contemporaneamente.
All’interno delle tombe sono costruite le banchine per la deposizione dei defunti, di solito due: una lungo la parete di fondo e una lungo una parete laterale; nelle tombe sono sepolti sia inumati che incinerati. Sull’architrave esterno sono incise le iscrizioni funerarie, che testimoniano il nome del titolare della tomba; esse presentano spesso la formula di possesso secondo cui è la tomba che parla: “io sono di…”.
Tipica della necropoli è la presenza di un gran numero di iscrizioni che testimoniano prenomi e gentilizi degli antichi abitatori di Orvieto. Esse sono forse la testimonianza epigrafica etrusca di età arcaica più consistente, riferibile ad un’unica comunità cittadina.
AUTO
Dall’ “Autostrada del Sole” A1 si esce direttamente al casello di Orvieto e si seguono poi le indicazioni per il centro città, distante circa 4,5 km dal casello stesso. La città di Orvieto si trova a circa un’ora di auto da Roma e un’ora e 40 minuti da Firenze, mentre dista 1 ora da Terni e Perugia.
Da sud: ROMA – ORVIETO.
Da nord: FIRENZE – ORVIETO. Un’altra strada di comunicazione importante è la superstrada E 45 (provenendo da Perugia-Assisi) e quindi, nei pressi di Todi si deve prendere l’uscita “Orvieto-Todi”; da qui si percorre la strada statale 71 che costeggia tutto il Lago di Corbara ed in circa trenta minuti si raggiunge Orvieto.