Il Museo del Monastero delle Orsoline ospita la Pinacoteca, collocata al piano terreno di Palazzo Ferrini, edificio costruito nel 1606 dall’omonima famiglia di notai calvesi, primo nucleo del monastero. All’interno di questa suggestiva cornice è possibile ammirare sia le opere della collezione locale, provenienti dal territorio comunale, che la Collezione Pasquale Chiomenti e Donata Chiomenti Vassalli, offerta in dono al Comune da Filippo e Carlo Chiomenti in memoria dei propri genitori nel 2012.
Varcato l’imponente portale d’ingresso sovrastato dallo stemma della famiglia Ferrini, la prima grande sala ospita un'importante collezione di ritratti di papi, tra cui spiccano le opere di Carlo Maratta e di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, che rappresentano, con stili ed espressività diverse, Papa Clemente IX. Da notare, in questa prima sala, anche il ritratto del cardinale Scipione Borghese, opera di Lavinia Fontana, l'imponente Veduta su Roma dal Gianicolo, incisione acquaforte e bulino di Giuseppe Vasi, e la Vanitas, olio su tela di scuola fiamminga del 1500. Completano la sala le collezioni di disegni, incisioni, numismatica e scultura.
La seconda sala è quella delle opere locali, provenienti dalle chiese del territorio. Di particolare interesse la tavola della Pentecoste, originariamente conservata nella chiesa di San Francesco, ed attribuita a Camillo Angelucci, pittore attivo tra il 1540 ed il 1584.
Nella sala dei ritratti troviamo due importanti opere dal famoso pittore fiammingo Jacob Ferdinand Voet, in particolare il ritratto della Regina Cristina di Svezia, dove la sovrana è rappresentata come una moderna Minerva. Sempre tra i ritratti spicca un'opera di Pietro Nelli, il delicato ed espressivo Ritratto di Fanciulla.
La sala successiva è dedicata principalmente ad i paesaggi.
Si entra poi nella sale dei capolavori: La fuga di Enea da Troia di Pompeo Batoni, la tela di Pieter Brueghel il Giovane raffigurante la Parabola dei ciechi, la Veduta del Campo Vaccino dalla scala dell'Aracoeli di Gaspar Van Wittel; La chiamata di San Pietro e Sant'Andrea. Gli ultimi due capolavori della sala sono le opere di Guido Reni e di Francesco Furini; del primo troviamo una delle tante versioni della Maddalena Penitente, dipinta tra il 1634 ed il 1635, che stupisce lo spettatore per il suo sguardo, per la bellezza dell'incarnato e per la resa sensuale della giovane donna. Di Furini invece è l'Andromeda, dipinto realizzato dall'autore a fine carriere tra il 1630 ed il 1640, e che mostra la nudità della giovane, circonfusa di vapori bluastri esprimendo un idealismo impregnato di erotismo.
L'ultima sala ospita due Nature morte con tappeti di Francesco Noletti, detto il Maltese e la Condanna del Giansenismo a Roma nel 1641, opera realizzata da Andrea Sacchi e Jan Miel per rappresentare la riunione avvenuta il 1 agosto del 1641 nel convento dei Domenicani di Santa Maria sopra Minerva, a Roma, per la condanna da parte dell'Inquisizione Romana del trattato del teologo Jansenius.
Il Museo del Monastero delle Orsoline, oltre alla Pinacoteca, comprende nel suo percorso di visita anche le Cucine Storiche risalenti alla prima metà del XVIII secolo ed il Presepe Monumentale in terracotta della metà del XVI secolo.