Panicale | Teatro Cesare Caporali
MIO PADRE NON É ANCORA NATO
di Caroline Baglioni
regia Michelangelo Bellani
Un uomo di sessant’anni e sessant’anni di un uomo che ha avuto un’amnesia temporanea. La voce di una figlia a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o soltanto l’illusione che un giorno tutto possa accadere davvero. Una storia che riflette sul perdono. Perdonare significa perdonare qualcun altro, ma in un certo senso, se non in primo luogo, perdonare se stessi. Una dimensione che oltrepassa ogni questione etica poiché al di là del vero e del falso, così come al di là del bene e del male, è uno spazio d’amore.
“I personaggi scelti sono sempre carichi di vita vissuta, di chiaroscuri, corrugati dal tempo delle intemperie e degli accadimenti. Già la scena è un opera d’arte con bottiglie d’acqua e taniche da riempire, clessidra di un tempo liquido che se ne va disfacendosi. Un acqua che corrode e logora il passato. È un dialogo a una voce sola quello della Baglioni ancora una volta energica e pasionaria che cerca confronto e conforto con questa figura solo tratteggiata (un accappatoio vuoto) che appare nella nebbia. La scrittura bruciante di Bellani riesce a spiazzare per densità e materia, senza piaggerie letterarie. Tommaso Chimenti, Hystrio
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