Perugia

IL MEGLIO MAESTRO D’ITALIA

PERUGINO NEL SUO TEMPO

Info
GALLERIA NAZIONALE DELL'UMBRIA
Corso Vannucci 19 - Perugia
075 5721009
prenotaperugino@sistemamuseo.it

4 MARZO — 11 GIUGNO 2023
Tutti i giorni
8:30 - 19:30 (ultimo accesso ore 18.30)

Biglietti e servizi

> VISITA IN MOSTRA
La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso della Galleria. 
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> PRENOTAZIONI
Pima domenica del mese

La prenotazione è obbligatoria PER TUTTI i visitatori
in occasione delle domeniche gratuite (prima domenica del mese) al costo di € 2.00
Per motivi di sicurezza in occasione delle domeniche gratuite (prima domenica del mese) non è possibile effettuare la prenotazione in mostra per i gruppi.

Visite individuali
È possibile acquistare il biglietto on line >clicca qui

Gruppi e scuole
La prenotazione per gruppi e scuole è obbligatoria inviando una richiesta a
prenotaperugino@sistemamuseo.it
con numero partecipanti, data e orario di ingresso, recapito di un referente.
Le richieste di prenotazione vengono prese in carico da lunedì a venerdì (escluso festivi) dalle 10 alle 14.

> VISITE GUIDATE
Per gruppi da 8 a 20 partecipanti

MOSTRA
Durata 1 ora e 15 minuti
Gruppi € 90.00
Scuole € 60.00
Lingua € 140.00

MOSTRA + Galleria Nazionale dell’Umbria
Durata 2 ore
Gruppi € 120.00
Scuole € 80.00
Lingua € 170.00

Dal 4 marzo all’11 giugno 2023, in occasione del V centenario della sua morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia celebra con una grande mostra, curata da Marco Pierini e Veruska Picchiarelli, Pietro Vannucci (1450 ca.-1523), il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento.

Volendo fare di sua mano Lui è il meglio maestro d’Italia. Con queste parole, in una lettera inviata da Roma a Siena il 7 novembre 1500, il banchiere Agostino Chigi presenta Pietro Perugino al padre Mariano, cogliendo con sorprendente capacità di sintesi due aspetti fondamentali della sua produzione: la straordinaria qualità e la presenza, che sarebbe diventata preminente, dell’intervento di collaboratori.

Che Pietro di Cristoforo Vannucci da Castel della Pieve fosse considerato il più grande pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento è comprovato da molte altre fonti dell’epoca: tuttavia questo primato inizia gradualmente a dissolversi. Se si presta fede al Vasari, il giro di boa è segnato dalla presentazione al pubblico fiorentino, nel 1507, della pala destinata all’altare maggiore della basilica della Santissima Annunziata. Un clamoroso insuccesso, di fronte al quale un perplesso Perugino, quasi sessantenne, si difende dichiarando la sua impotenza di fronte a mutamenti del gusto ormai al di fuori della sua portata: Io ho messo in opera le figure altre volte lodate da voi e che vi sono infinitamente piaciute. Se ora vi dispiacciono e non le lodate, che ne posso io?, avrebbe commentato.

Molto probabilmente le numerose opere prodotte in questa estrema propaggine della sua attività, anche grazie all’aiuto di una bottega industriosissima, hanno inciso in modo considerevole nella valutazione della statura del Vannucci, non solo da parte dei contemporanei, ma anche e soprattutto dei posteri.

Lo scopo principale di questa mostra è quello di recuperare la giusta prospettiva, per restituire a Perugino il ruolo che gli avevano assegnato il suo pubblico e la sua epoca.

Da qui, la scelta di individuare per il progetto espositivo solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1505, anno nel quale sono già portate a compimento tre commissioni che segnano l’apice della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la citata Lotta fra Amore e Castità già a Mantova e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen.

Un’ulteriore riflessione suscitata dall’immagine dell’artista che la critica ci ha consegnato sottende il secondo registro di lettura della mostra. La tendenza, cioè, a parlare spesso del pittore in abbinamento ad altri grandi maestri del suo tempo: l’allievo di Verrocchio, il maestro di Raffaello, il compagno di studi di Leonardo. Questo spunto ha fornito l’occasione per riflettere in maniera più compiuta sul ruolo che Pietro ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo.

Nell’indagare entrambi i filoni di ricerca, si è imposta subito come necessità quella di procedere sulla base di una geografia, che segue di tappa in tappa gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia. È sorprendente, infatti, come Perugino abbia lasciato tracce profonde del suo magistero in tutte le località della penisola toccate dalla sua attività, da nord a sud, a iniziare ovviamente dall’Umbria e dalla Toscana, teatri per eccellenza del suo lavoro, nonché sedi delle sue botteghe di Perugia e Firenze.

L’obiettivo finale è quello di recuperare lo sguardo dei contemporanei, e di tornare a vedere in Pietro Perugino un protagonista assoluto del Rinascimento, quale fu per almeno due decenni.

L’esposizione, dal titolo “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo”, restituirà all’artista il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori, tutti antecedenti al 1504, nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera.

La mostra darà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.

Esperienze e tour

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Perugia | Umbria | Galleria Nazionale dell'Umbria

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Dallo scavo archeologico alla storia

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In città

Tipologia
Artistico Storico
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Nelle vicinanze.
Servizi culturali
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AUTO
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Linea Roma-Ancona – scendere alla stazione di Foligno e  prendere uno dei treni regionali che collegano Foligno a Perugia. Da Est Linea Ancona–Roma –  scendere alla stazione di Foligno e  prendere uno dei treni regionali che collegano Foligno a Perugia.
AEREO
Aeroporto Internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi” L’aeroporto dista 12 km da Perugia. BUS Autobus di linea per via Pellini.
A PIEDI
Da Piazza Italia, Corso Vannucci.

Piazza Partigiani e via Orsini.