Il Museo della Pesca e del Lago Trasimeno è situato a San Feliciano, accanto al porto nord dei pescatori.
Dal 19 luglio 1997 è stato riaperto al pubblico nella sede che un tempo ospitava il Consorzio pesca e Acquicoltura del Trasimeno. Il museo consta di un allestimento fisso e di sale dedicate a mostre di carattere temporaneo, laboratori didattici per scolaresche e gruppi, sala conferenze.
La base dell'allestimento del Museo della Pesca e del Lago Trasimeno sta nel ricchissimo patimonio di conoscenze raccolto in decenni di indagini svolte da tanti studiosi (Progetto A.L.L.I. - Università di Perugia), studenti e ricercatori che, con il contributo determinante dei pescatori-cacciatori, hanno idagato la "cultura dell'acqua", la lingua, la storia e la vita delle comunità insediate lungo le rive del lago, seguendo in particolare l'evolversi dell'attività produttiva che per molti secoli ha costituito la primaria risorsa: la pesca.
Entrare nel Museo della Pesca e del Lago Trasimeno significa per il visitatore perdere la sua abituale cognizione di abitante della terra e immettersi nel mondo fluido dell'acqua. Può seguire passo dopo passo una storia affascinante e poco nota, per comprendere la grandiosità e i messaggi che vengnono da una tradizione di regole, di consuetudini, di saperi e di saggezza.
A venti anni dal precedente progetto museale, l'allestimento è stato ripensato e arricchito sia a livello scientifico che tecnologico. Ciò ha imposto innanzuttto una nuova denominazione: "Museo della pesca e del Lago Trasimeno". I visitatori possono accedere oggi ad un ricco patrimonio di informazioni- che chiameremo "archivio generale" - consultabile attarverso dei totem touch screen dislocati nella sala espositiva. Questo archivio può essere continuamente arricchito dando al museo la possibilità di crescere e di rinnovarsi. Questa ampia sezione, che ha per titolo "Conosci il lago", precede la presentazione dello sviluppo storico della grande tradizione peschereccia del lago umbro e dei suoi passaggi chiave.
Questo insieme organizzato di materiali archeologici, etnografici, storico-archivistici e di studi dedicati, copre un periodo lunghissimo che va dal Neolitico antico ai nostri giorni, non ha uguali nelle altre zone umide del Paese.
Molto interessante e affascinante è il nuovo capitolo aperto sull'avifauna, una delle ricchezze del lago, di cui vegono presentati alcuni aspetti naturalistici e culturali. E' consultabile una ricca documentazione sulle cacce praticate in questo lago, di cui fa cenno già Trabone nel I secolo d.C. e che leggiamo in dettaglio a partire dagli autori del Quattro-Cinquecento Giannantonio Campano e Matteo dall'Isola che descrivono tecniche senza l'uso di armi da fuoco.
Di grande richiamo la rara collezione di uccelli acquatici impagliati offerta al museo da Pietro Ceroni e gli interessanti approfondimenti di Vincenzo Valente e Giovanni Moretti sui nomi dialettali di queste specie nell'areale italiano.
La presentazione dei passaggi più significativi della gestione dell'ambiente lacustre, dal sec. XIII ai nostri giorni, unisce con una specie di filo rosso l'inizio e la fine dell'allestimento. L'equilibrio tra provvedimenti di sfruttamento e tutela del lago caratterizza l'epoca comunale e buona parte di quella pontificia. Dallo scorcio del Settecento in poi si fa strada un'idea di sfruttamento strumentale di questo bene che mette in discussione l'ordine precedente. Il lago, nel corso dell'Ottocento, è visto dai possidenti come terra da conquistare e acqua per irrigare le redditizie colture cerealicole. Si riduce così l'interesse per la pesca professionale di tipo imprenditoriale. I livelli lacustri vengono abbassati drasticamente eliminando la fascia di rispetto tra le colutre e le acque con danni notevoli all'ambiente spondale e alla pesca.
Chiude l'allestimento una sezione dedicata alla pesca oggi, con Bollettino della Cooperativa Pescatori del Trasimeno, che ha sede a San Feliciano, a cui partecipano soci provenienti da Torricella, San Feliciano e Sant'Arcangelo. Qui vengono presentate le novità che la nuova gestione ha portato nel settore della trasformazione e commercializzazione del pescato e nello sviluppo di collaborazioni con analoghe realtà presenti in altri laghi italiani. Interessante anche l'iniziativa intrapresa nel settore della pesca-turismo.