
Piegaro | Umbria | Museo del Vetro di Piegaro
L'OPERA DEI VETRAI | MOSAICO | Laboratorio per bambini
Tante tessere di vetro colorato con cui comporre piccoli capolavori.
Scopri con noi i magnifici animali che abitavano a Pietrafitta 1.5 milioni di anni fa!
Il museo Paleontologico Luigi Boldrini offre ai visitatori la possibilità di essere accompagnati in un emozionante viaggio nel tempo alla scoperta della fauna e della flora che caratterizzavano l’ambiente dell’attuale Pietrafitta durante il Pleistocene. Con l’ausilio di una guida, i visitatori avranno la possibilità di poter vedere da vicino gli incredibili ritrovamenti fossili che hanno reso Pietrafitta uno dei più importanti siti paleontologici a livello nazionale e non solo.
Tra gli animali che il museo comprende, le specie più affascinanti sono i primati (Macaca florentina-sylvanus), i bovidi (Leptobos), i rinoceronti (Stephanorinus) e i cervidi come il Praemegaceros Obscurus (classificato anche come Megaceroides Boldrinii, in onore di Luigi Boldrini). Ma l’animale che caratterizzava più di tutti questo ricco e florido paleoambiente, contraddistinto da paludi, foreste e piccoli corsi d’acqua, era il mammut.
Il “mammut di Pietrafitta”, classificato come Mammuthus Meridionalis, era un grande proboscidato che per dimensioni superava sia l’attuale Elefante Africano sia il suo celeberrimo “cugino” dell’Era Glaciale (Mammuthus Primigenius). Arrivava a circa 4 metri di altezza al garrese e pesava fino a 6,5 tonnellate. Con le sue lunghe e grandi zanne lunate riusciva ad abbattere alberi e recidere rami con foglie di cui si cibava.
Inoltre, durante la visita, sarà possibile approfondire la vita di Luigi Boldrini, il “paleontofilo-minatore” che con la sua opera di preservazione e salvaguardia dei fossili, ha salvato dall’incenerimento nella centrale di Pietrafitta e riportato alla luce centinaia di reperti di grandissima importanza scientifica.
“Gigino”, questo era il suo soprannome, nacque a Pietrafitta il 5 Novembre 1916 e lavorò per gran parte della sua vita presso la miniera di lignite del paese di cui era nativo. Spinto dalla sua immensa passione per la paleontologia, contribuì al ritrovamento dei fossili anche quattordici anni dopo il suo pensionamento.
Se vuoi visitare il museo in giorni e orari diversi da quelli di apertura, invia una mail di richiesta a prenotazioni@sistemamuseo.it